giovedì 25 ottobre 2012

UN SUDDITO DEI NAZIEURO.

La politica si sta allontanando dalla popolazione anzi sta eliminando la popolazione dalle decisioni e lavora unilateralmente senza considerare le necessità reali del popolo, che non reagisce anzi amorfo asseconda le decisioni che contribuiscono alla distruzione dell’economia. Siamo passati dalla pseudo Democrazia alla dittatura in pochissimo tempo. Personalmente non mi identifico nelle scelte dei rappresentanti politici e tantomeno da quelle dei non eletti che accrescono l’avvicinarsi del baratro dell’indigenza. Nelle loro scelte e volontà diverremo, se non proviamo almeno a farli ragionare, succubi dell’Europa dell’euro, Germania e Francia, che ci è stata imposta. Gli sviluppi futuri annunciano anche se nessuno vuole ammetterlo un conflitto secessionista con esiti ancora peggiori degli attuali. Un fuoco lento ma inesorabile cova sotto la cenere dell’incertezza del malcontento generalizzato dai media e carta stampata, di potere e non, i quali cercano di spegnere, con futili distrazioni di notti brave o semplici pettegolezzi non entrando mai nello specifico della notizia e tantomeno nell’approfondimento della stessa. Le imposizioni Europee sono dettate senza possibilità di replica e devono essere rispettate per le ragioni che nessuno deve conoscere e sui motivi o sui contributi positivi che possano apportare. In altri tempi, comandanti, avrebbero, resistendo, nei sottoboschi tentato almeno di ritardare il processo di assimilazione che ci sta portando, per interessi puramente economici e di pochi, verso l’appiattimento e una conflittualità disgregante. A beneficiarne, coloro che hanno lavorato ai fianchi la Nazione approfittando della politica che giustificava gli ammanchi e distribuiva assunzioni clientelari e soprattutto nepotistiche per la sola salvaguardia del proprio futuro.