giovedì 10 ottobre 2013

DICONO CHE LA RETE PROPENDA ALL'INSULTO.

Signori, puri della comunicazione di massa uni-direzionale, venditori e diffusori della parola dettata e controllata dal potere politico, quale reazione priva di insulti potrebbe, non appagare completamente ma, lenire leggermente la rabbia che si accumula ascoltando le criminali parole di queste persone, le quali secondo un mio esclusivo pensiero, non hanno mai lavorato?
Analizziamo questo Post con più attenzione, , mettiamo il caso che fossero state dette veramente queste parole da questi “SIGNORI”:
È accettabile e comprensibile credere che siano state dette con un unico scopo di, istigare per spingere la rete a commettere qualunque tipo di reato legato all’offesa nei confronti dello Stato e del Governo con incluse deviazioni tendenti verso il Capo dello Stato. Per fare incorrere, gli offesi, inevitabilmente nel reato di vilipendio ai componenti il Governo, qualora questo tipo di reato sia anche per i suoi componenti contemplato, e al Capo dello Stato? E, tutto questo, sempre per ipotesi, oltre a sottoporre i probabili autori a restrizioni per le presunte offese, potrebbe essere la scusante per frenare la libertà di pensiero che la rete offre con i social network messi a disposizione e, regolare e contenere la libertà di pensiero o di parola, come se la LIBERTÀ di pensiero o di parola potessero essere regolate o subire restrizioni?
Anche perché, se così non fosse, nessuno si aspetterebbe mai che un Presidente del Consiglio possa esprimersi in questo modo così criminale nei confronti dei suoi connazionali che, oltretutto il lavoro molto probabilmente lo hanno perso perché, i politici stessi hanno divorato e continuano a farlo, tutto il benessere del Paese ! Su questa vicenda bisognerebbe andare molto più a fondo, inutile pensare che possano farlo i “giornalisti” come sarebbe altrettanto inutile sperare di destare l’attenzione dei sindacalisti che di posto di lavoro, come categoria di “lavoratori” non ne hanno perso nemmeno uno e forse per questo giustificati, perché quando si parla di disoccupati loro non vengono coinvolti personalmente!