martedì 20 agosto 2013

PENSIERO ESTEMPORANEO DI UN SUDDITO (L’INNO).

La politica si è costruito un Regno a spese della popolazione con l’aiuto della pseudo Democrazia creata con la nascita della Repubblica.
La corte si compone dalle più svariate forme direzionali che hanno occupato, il piano orizzontale quando ogni riferimento ha come indirizzo il popolo e, si lanciano prospetticamente verso l’alto quando ci si riferisce ai politici.
L’inganno che abbiamo subito e subiamo, convinti di fare il meglio per ognuno di noi, ci ha proiettati con la volontà di farlo, gli uni contro gli altri e ancora oggi, la ragione non prevale sui condizionamenti. La supremazia di questa oppressione cautamente lenta e graduale ma, inesorabilmente ispirata alla sottrazione della libertà, sta quasi per avere ragione sull’intelligenza.
Destra e sinistra in alternanza e insieme con un’unica prospettiva, la conquista del potere sulle persone con la gestione economica e PARASSITARIA del Paese, tale da comprometterne il ritorno al controllo e al ridimensionamento delle coscienze. “Noi fummo da secoli caplesti, derisi, perché non siam popoli, perché siam divisi.”
Le azioni contro il MOVIMENTO 5 STELLE - il POPOLO - i CITTADINI che vogliono tornare ad avere pieno possesso della Nazione, della libertà e della dignità, sono all’ordine del giorno rasentando a volte l’illecito pur di arginare questo fenomeno di rivolta che sta aprendo le menti e con il mezzo democratico tenta di arginare il malcostume che attanaglia l’ITALIA. “Stringiamoci a coorte...”
Perché si deve raggiungere un limite massimo di sopportazione per far scattare reazioni che potrebbero superare i margini della stessa DEMOCRAZIA, quando basterebbe un po’ di buon senso per evitare l’irreparabile? Sarebbe sufficiente anche un passo indietro, riconoscere gli errori, restituire tutto o in parte quello che si è sottratto al popolo oltre la libertà!
Le parole del nostro INNO NAZIONALE, si dovrebbero studiare una per una prima di cantarne le lodi, perché conoscendone il vero significato la vergogna assalirebbe tutti i politici che le hanno ascoltate fin’ora nel nome della DEMOCRAZIA.
Il testo ottocentesco, potrebbe anche sembrare superarto oppure anacronistico ma, i problemi sono in un certo senso gli stessi, oppressione da una parte e voglia di libertà dall’altra, due facce della stessa medaglia che rappresenta l’ITALIA. Una sola differenza, prima ogni lotta all’oppressione era rivolta all’invasore oggi ad invadere è lo strumento stesso della Democrazia, il POPOLO deve difendersi dagli stessi eletti chiamati per rappresentarlo!