HOMO
CAPER
Osservando la Natura che ci circonda e nemmeno
tanto attentamente si vedono cose che è impossibile immaginare che
possano accadere in un mondo civile.
Non si riesce a credere che intorno a noi vi
siano, rubo il termine a Vittorio Sgarbi, “capre” che occupano un ruolo
predominante in questo mondo.
In Natura l’esemplare maschio di questi animali, che
paragono alla sottospecie di individui che ignobilmente si
definisce genere umano, ha un giustificato motivo per comportarsi come
è consuetudine che faccia, cioè: irrorare il proprio corpo delle
due stesse minzioni per “profumare” quindi attirare le
femmine per riprodursi.
L’uomo, pur non avendo di queste necessità,
tranne in alcune perverse situazioni, nemmeno tanto paradossalmente, ha lo
stesso comportamento. Metaforicamente parlando è come se si facesse la pipì
addosso, quando insudicia consciamente la Natura. Infatti, di questo sono
pienamente convinto, se andassimo ad analizzare coloro che si comportano in
quella maniera, scopriremmo che in casa propria, molto probabilmente, hanno la
stessa immondizia sparsa, come quella che distribuiscono nelle
aiuole, nelle strade, dietro i muri, nei boschi, in mezzo alle siepi e ovunque
si volga lo sguardo.
Questo atteggiamento purtroppo è attribuibile, sempre
a mio modesto parere e che non giustifica però la condotta scellerata dei
caproni, alla Scuola che con la continua alternanza di politici riformatori è
riuscita ad eliminare la preparazione alla vita degli alunni, abolendo
l’Educazione Civica e Civile invece di approfondire queste materie ed
affiancare ad esse l’Educazione Ambientale e l’Educazione Stradale,
volutamente digitate con la lettera maiuscola iniziale, per
l’importanza che dovrebbero ricoprire come fondamento basilare per la
crescita di un Paese Civile.
Inoltre, anche la famiglia, ha le sue colpe, non
occupa più il ruolo che era indispensabile e d’ausilio alla Scuola
che, unitamente ad essa, contribuiva alla formazione della
popolazione del futuro. Ormai giunta, dal percorso evolutivo della specie
iniziata presumibilmente dall’Homo erectus e via via fino all’Homo
habilis passando per l’Homo sapiens, al triste traguardo dei giorni nostri all’HOMO CAPER.
Non c’è che dire una bella evoluzione, COMPLIMENTI!
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