Il Fotovoltaico e
l’eolico, insieme con le centrali idroelettriche già esistenti,
potrebbero essere la miglior alternativa per ricavare energia
elettrica.
Fin’ora ottenuta anche con l’utilizzo di centrali alimentate a petrolio o dall’uso di centrali elettronucleari, tanto è vero che ne importiamo, per la maggior parte, dalla Francia dove viene prodotta regolarmente con questo tipo combustione.
La politica non ha nessuna intenzione di indirizzarci all’utilizzo delle energie alternative e lo dimostra la non disponibilità a far conoscere ai più le modalità per accedervi.
Dalla Stampa, che teme ……… il “bavaglio, ci si aspetterebbe una massiccia campagna informativa che metta in evidenza gli incentivi Statali oppure europei ed i dettagli sulle procedure da seguire per avvicinarci alla probabile svolta ed al cambiamento di indirizzo che ci sta portando, inesorabilmente, alla pericolosa minaccia del Nucleare.
Del petrolio ne conosciamo il fattore inquinante, le conseguenze e la pericolosità scaturita dall’avidità delle società estrattive, il Golfo del Messico ne è un esempio. Oltre all’inarrestabile, insostenibile ed ingiustificato aumento dei prezzi.
Sul Nucleare ci hanno messo al corrente delle nuove tecnologie rivolte alla sicurezza degli impianti, cosiddetti di nuova generazione. Siamo, però altrettanto a conoscenza dei tempi di stoccaggio occorrenti per rendere inattive le scorie radioattive e la quantità di scorie che si produrranno?
Fin’ora ottenuta anche con l’utilizzo di centrali alimentate a petrolio o dall’uso di centrali elettronucleari, tanto è vero che ne importiamo, per la maggior parte, dalla Francia dove viene prodotta regolarmente con questo tipo combustione.
La politica non ha nessuna intenzione di indirizzarci all’utilizzo delle energie alternative e lo dimostra la non disponibilità a far conoscere ai più le modalità per accedervi.
Dalla Stampa, che teme ……… il “bavaglio, ci si aspetterebbe una massiccia campagna informativa che metta in evidenza gli incentivi Statali oppure europei ed i dettagli sulle procedure da seguire per avvicinarci alla probabile svolta ed al cambiamento di indirizzo che ci sta portando, inesorabilmente, alla pericolosa minaccia del Nucleare.
Del petrolio ne conosciamo il fattore inquinante, le conseguenze e la pericolosità scaturita dall’avidità delle società estrattive, il Golfo del Messico ne è un esempio. Oltre all’inarrestabile, insostenibile ed ingiustificato aumento dei prezzi.
Sul Nucleare ci hanno messo al corrente delle nuove tecnologie rivolte alla sicurezza degli impianti, cosiddetti di nuova generazione. Siamo, però altrettanto a conoscenza dei tempi di stoccaggio occorrenti per rendere inattive le scorie radioattive e la quantità di scorie che si produrranno?
In basso sono riportate
le periodicità di radioattività dei singoli elementi che si verranno a
generare.
Per periodo di radioattività si intende il tempo
Per periodo di radioattività si intende il tempo
necessario perché il 50% degli atomi di un
elemento si siano disintegrati. Così dopo due periodi ne resta il 25%, dopo tre
periodi ne resta il 12,5%, e cosi via. Si stima che la radioattività sia quasi
del tutto scomparsa dopo dieci periodi:
DESCRIZIONE
PERIODO
Radon 222
4 giorni
Iodio 131 8 giorni
Cesio 137 30 anni
Carbonio 14 5500 anni
Plutonio 239 241000 anni
Uranio 234 245000 anni
Uranio 235 710 milioni di anni
Uranio 238 4,5 miliardi di anni
[Fonte: www.sortirdunucleaire.fr Umanità Nova, numero 12 del 2 aprile 2006, Anno 86]
Iodio 131 8 giorni
Cesio 137 30 anni
Carbonio 14 5500 anni
Plutonio 239 241000 anni
Uranio 234 245000 anni
Uranio 235 710 milioni di anni
Uranio 238 4,5 miliardi di anni
[Fonte: www.sortirdunucleaire.fr Umanità Nova, numero 12 del 2 aprile 2006, Anno 86]
E’ possibile, per non dire altro, che
siamo così cretini?
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